IL GESTO SOSPESO | commenti pubblici | maggio 2016

 

:::::

 

[Ilona Munyoz Rizzo, attrice]

 

mi hai fatto uscire la vergogna di scrivere, cosí di colpo e senza tagli – ora è giá da tempo che mi diverto con altre forme – forse è che ho speso molte parole e sento che mi ripeto. - ieri moreno, con il gesto sospeso, per me è stato molto forte e sono rimasta in schock - meno male che non sei uscito súbito, non sapevo se anadarmene e volevo solo uscire correndo e per calmarmi e poter parlare - non esagero - ho pianto e ho riso come una bambina durante tutto lo spettacolo - e ho imparato, ho imparato, ho capito qualcosa su ‘la ripetizione’ che ancora non avevo visto in quel modo - come l’ho visto ieri - la ripetizione innun tempo orizzontale e verticale che non è oggi, è durante il tempo ed è in ogni cosa che faccio - quella che mi permette que quella cosa si trasformi, non solo il gesto, non solo il movimiento, è ogni gesto in ogni momento ed ogni movimento in ogni momento - e cosí il cambio è impercettibile. Era da tanto che non ti vedevo danzare e ieri ti ho visto molto cambiato, e cosí cosí cosí bello Moreno – all’improvviso ho visto Pina o Carolyn Carlson dialogando - non ho visto loro, perché tu sei tu, pero quello che ho visto è come soprannaturale - i tuoi piedi non toccavano il suolo e ti vedevo volare - ho visto il tuo viso come se fosse di una marionetta, vecchia, molto vecchia, un vagabondo di carta o di legno - e ho pensato - che cosa cosí brillante il fatto di lasciare chela contemplazione dell’oscuritá faccia apparire, dietro quella luce, questo nessuno - e la luce, era luce, era un diaologo con quella luce - il tuo piede, la tua testa, il  tuo ginocchio, quella luce era quasi acqua, l’acqua che no si osa toccare - avrei potuto contemplarti durante tutto lo spettacolo in quel primo quadrato - e ho pensato, che doveva esserci una buon ragione per uscire da quel primo quadrato - e all’improvviso, sí, le chiese e la gente e i saluti e le carezze verso quella bambina e ho pensato: Moreno li vede, Moreno non danza mai da solo - ho anche pensato che non è vero che sei da solo, ti accompagano e sono molti quelli che solo tu hai il dono di vedere. E grazie a te li vedo anch’io. Grazie Moreno - ieri è stato troppo. Continuo un po’ in schock. L’inizio è di una sutilezza tale che mi ha aperto il cuore e la percezione e i pori e tutto è entrato con una gentilezza che non mi ha permesso proteggermi. Mi hai portato via con te laddove solo tu sai. Moreno, ieri non ho visto la danza,ho visto una infinitá di cose. E le pause, un abisso quasi un thriller…qualunque cosa, parola, lettera, r, p, q, s, solo puó occupare un piccolo angolo di quello che sento e appare oggiin questo che ti scrivo.

 

:::::

 

[Pere Riera, architetto]

 

Queste parole, Moreno, non sono solo di ringraziamento e di applausi. Vanno oltre e vogliono essere un fiorire: la primavera que si avvicina dopo i semi che hai lasciato nella mia coscienza. Accompagnare il gesto sospeso con una risposta sospesa e proseguire aprendo la vita laddove sanguina. Come un anello in piú della catena creativa e dall’affetto con-sentito.

 

Ricordo che Adorno e Horckenheimer parlano di qualcosa come “dopo Auschwitz non è piú possibile fare poesia”. Come se si potesse far sparire una delle due facce della luna o che la notte non vegliasse piú sui sogni. L’orrore come la beatitudine formano parte della nostra vita. Fino ai limiti piú sconosciuti. Per questo, piú tardi, qualcuno che non ricordo ha completato la frase cosí…”dopo Auschwitz quello che non si puó piú fare è cattiva poesia”. Se per caso ci fosse un dubbio sull’autoritá morale per mostrare le facce dell’orrore, questa è una buona risposta. Como lo è stata la tua danza.

 

Tuttavia, ció che questi commenti non allontanano, sembra sia la necessitá del silenzio o, che è poi la stessa osa, delle parole giuste, e che nessuna sia una parola superflua. Qualunque parola in piú, qualunque gesto in piú si trasformerebbe in uno spreco morale inaccettabile e un tradimento.

 

Questa è la tensione, a mio parere, che pervade la tua danza e mette in tensione i tuoi stessi movimenti e che fa scivolare l’azione verso il teatrodanza, verso la calma del gesto teatrale e della statua in silenzio. Cosí, la terza parte diventa uno sfare il cammino dell’orrore e la follia per tornare, ancora sano e salvo, tra tutti noi…Bravo. Nella creazione bisgona saper andare e tornare…anche se tanti non hanno potuto o saputo. Alcuni, tra i nostri stessi miti. La scenografia di pura luce me ha impressionato molto. Parlavo del viaggio di andata e ritorno, perché fin dall’inizio ho sentito che il tuo sforzo per trasferirti oltre la frontiera dell’ombra (del non essere) e apparire in/atravverso la luce (l’essere) aveva un sgnificato contrario all’abitudine o a ció che si dá per ovvio nell’esperienza mistica quando si parla di illuminazione. Con ‘Il gesto sospeso’ la luce è un pozzo senza fondo o un carcere senza forma, pero implacabile. Il tuo viaggio verso la luce era un viaggio verso l’orrore. La sua belleza mi ha affascinato, le sue variazioni costituiscono un effetto chiaro e intelligente. I tuoi passi tra le righe o le fine righe che separano i nove quadrati o finestre lasciavano un effetto formidabile.

 

Ho condensato molto tutto ció che assale la mia coscienza dopo la tua danza. C’è molto di piú, como l’aroma dei milioni di gelsomini che ora fioriscono, pero mi devo trattenere. Tutto questo è la consequenza del tuo sforzo creativo per esporti di fronte al mondo come unica via per crescere nella tu arte e nella tua vita.

 

 

 

:::::

 

[Meritxell Termes Escalé, attrice]

 

Solo fino ad oggi! Realmente no vi potete perdere Moreno Benardi nella Sala Hiroshima! Era da molto tempo che non uscivo tanto commossa da uno spettacolo. Realmente, no perdetevelo!

 

 

 

:::::

 

[Toni Mas Pares, attore]

 

Pura belleza e commozione

 

Spettacolo che è giá un riferimento.

 

Umanitá in stato di bellezza.

 

Andateci

 

 

 

:::::

 

[Ilona Munyoz Rizzo, attrice]

 

Iero sono stata al Hirsoshima per vedere ‘Il gesto sospeso’ di Moreno Bernardi. Sono uscita in schock, era da molto tempo che non mi succedevano tante cose in un teatro. Ammiro il lavoro di Moreno pe molti motivi, molti lo sanno. Oggi posso inoltre dire che quello che ho visto ieri era un’opera d’arte. Non volgio essere spoiler,  e raccomando a tutti di non perderselo. Una danza che a me ha spiegato le storie degli uomini: del dolore e la solitudine, della tenerezza e la compassione. Ieri, io l’ho visto volare. È impeccabile in tutti i livelli.

 

 

 

:::::

 

[Sira Hernandez Bronchud, musicista - pianista]

 

È stato un lusso essere lí e contemplare il tuo splendido lavoro artístico, la tua magnifica maestria . Grazie Moreno!

 

 

 

:::::

 

[David Teixidó, attore]

 

Moreno, grazie per fare quello che fai…è stato impressionante vedere come, una volta che hai terminato, ci hai lasciato seduti e in silenzio…ognuno di noi osservando un punto della sala…cercando di digerire…quello che fai è meraviglioso…solo poso dirti grazie!

 

 

 

:::::

 

[Antonio Pizza de Nanno, architetto]

 

Molto bello, intenso, struggente... il tuo lavoro, Moreno!! Bravo, bravo!!!

 

 

 

:::::

 

[Lucía Toba de Oca, danzatrice]

 

Il gesto sospeso...e sento irrequietezza anche scrivendolo…

 

Terribile Dolore Isolamento Repugnanza Fragilitá Debolezza Norma Struttura Tensione Pazzia Paura Irritazione Umiliazione Violenza Angustia Disperazione Abbandono Abitudine Grido Carcere Silenzio Deforme Tortura Sfigurato Cattiveria Sadismo Diabolico Tempo Atemporale Tenerezza Infantile Gioco Vechio Lacrima Ansia Delicato Rotto Respirazione Umano Sporco Ossa Schiacciato Incenerato Sottile Pietá Consegna Dominio Illusione Delirio Distruzione Espropiare Abbandonare Invisibile Sogno Vuoto Vivo

 

Ti ringrazio tantissimo per quello che fai e come lo fai. Non ci sono artifici né trucchi…è qualcosa che mi emoziona tantissimo.

 

Non so Moreno…qunato è prezioso e atroce allo stesso tempo.

 

:::::

 

[Guillem Gefaell Alsina, attore]

 

Grazie Moreno, per fare del teatro un sogno, una lotta, un regalo! Ieri sono rimasto scioccato vedendo come costruisci ponti fino al piú profondo!! Bravo!!

 

 


 

 

:::::

 

[Raquel S. Turnes, attrice]

 

GRAZIE in maiuscula, Moreno.

 

Condivido con il mio compagno David T. la sensazione e lo stato comune que si è generato una volta terminata la pièce. Riflessivi, cecavamo in un angolino del nostro corpo la possibilitá di collocare il cumulo variopinto di emozioni, sensazioni, immagini…che ha generato il tuo ‘corpo insetto’. Credo che è la prima volta che percepisco in un corpo vivo (in un contesto artistico-scenico) questo pathos che tanto ha ossessionato gli scultori ellenici. Grazie per dimostrare che si possono avere esprienze estetiche in un pacoscenico; grazie, peché creando questo tipo di realtá sensibili e compromesse induci il collettvo a prendere posizione in ‘qulacosa’, che no lasci indifferenza e, quindi, che rifletta. Namasté.

 

 

 

:::::

 

[Carlos Ulloa Marín, attore]

 

Congratulazioni per ‘Il gesto sospeso’. Con tutta sinceritá, è ammirevole quello che è successo ieri in teatro, tanta forza e tanta sinceritá. Un piacere essere stato partecipe di qulacosa di cosí bello.

 

 

 

:::::

 

[Laura Tamayo Franch, attrice]

 

Moreno, con "Il gesto sospeso", emozionata, ti ho visto volare nell’acqua.

 

GRAZIE per quest’opera d’arte, che bel viaggio e quanta solitudine in quel grido.

 

Sono sicura che Luigi Nono era seduto in prima fila.

 

:::::

 

[Demian Luna, musicista- compositore]

 

"Il gesto sospeso". Potente e profondo! Un vero piacere per i sensi! Congratulazioni Moreno.

 

 

 

:::::

 

[Marzia Lipari]

 

Grazie di cuore Moreno per tutta l'intensità tra corporeo e spirituale, luce ed ombra del "Gesto Sospeso". Ho visto e vissuto il dramma dell'uomo moderno e la sua eterna lotta verso la liberazione da ogni forma di prigione esterna o interiore che sia. L'estetica di questo gesto mi ha fatto pensare spesso a Francis Bacon.

 

 

 

:::::

 

[Anne-Claire Ulvoas, attrice]

 

Merci Moreno, et Bravo. Comment dirais-je aussi... Che “Il gesto sospeso” è totalmente essenziale, molto bello, molto molto bello. Geniale e puro... Puramente geniale allora. Chiaro-oscuro, anche... Luminoso, molto luminoso e oscuro insieme. E quanta piú ombra, chiarezza...Piú luce ancora.

 

 Credo che “Il gesto sospeso” suscita il piú alto rispetto verso la fragilitá dell’essere umano e, allo stesso tempo, il riconoscimento di quella forza umile che possiede per mantenersi, semplicemente, ed alzarsi.

 

 Il gesto sospeso...

 

 Forse un requiem, anche, per queta luce che l’essere umano porta con sé.

 

La chiamiamo “libertá”, o “amore” forse.

 

Forse, entrambe le cose.

 

Questo qualosa di luce che, nella tua danza, nessun ombra puó disonorare...

 

 Un grand Merci, Moreno, un grand Bravo

 

 E... Un gesto molto forte:

 

 Un grande abbraccio!!!

 

 

 

:::::

 

 [Gal·la Sabaté Masip, attrice]

 

Il gesto sospeso...ho avuto bisogno di giorni per scrivere. Bellezza devastante. Queste sono le due  parole che mi si ripetono in testa. Come una cosa cosí bella puó essere cosí dura e a momenti cosí tenera? Com’è possibile tanta complessitá messa insieme? Come un vestito puó parlare tanto? Nella quiete e nel silenzio di cuscuno di noi, dopo gli applausi, sono sicura che c’erano queste domande. Grazie Moreno per condividere tanto con noi

 

 


 

 

:::::

 

[Gemma Vilallonga de Oro, attrice]

 

Moreno, voglio congratularmi con te e ringraziarti il lavoro de ‘Il gesto sospeso’. Magico, bello e spaventoso. Non ho parole perché non si avvicinerebbero al viaggio che mi hai fatto fare. Un viaggio di immagini, emozioni e anche un viaggio sonoro. Mi sento molto fortunata per aver visto ‘Il gesto sospeso’.

 

 

 

:::::

 

[Mirena Nafarrate, attrice-cantante]

 

Il gesto sospeso...Moreno, ti voglio ringraziare per avermi lasciato senza parole. Un viaggio di emozioni, di lacrime che non possono cadere, di parole che non possono suonare, di grida sorde, di pause con vita…Uno spartito corporeo, musicale e di luce che mi ha lasciato immobile. Un capire e un continuo imparare. Un emozionarmi ed essere felice. Lasciarmi trasportare dai sensi, per quella melodia che corpo e suono hanno creato. Un non avere tempo per emozionarmi fino al momento un cui tutto terminó. Un non sapere cosa dire! Un chiudere gli occhi e ricordare quello che avevo apppena visto per permettermi di tornare a respirare. Impressionante. Grazie Moreno!

 

 

 

:::::

 

[Agnés Casals Visús, attrice]

 

Il gesto sospeso…senza poter capire l’immenso sforzo che c’è dietro, ho voglia di dirti qualcosa su quello che ho sentito duante il tempo del ‘gesto’. Mi sono successe molte cose, dentro di me, da molto tempo non mi capitava. Le luci, la atmosfera con le voci, la mano, il piede…immagini di dolore. C’era adorazione per il corpo umano e allo stesso tempo un rifiuto per come si è trasformato. Mi trasportava in un luogo profondo, nelle viscere della veritá. Una miscela di sensazioni mi portava a uno stato di angoscia difficile da spiegare, una paura che arriva all’improvviso. Scioccante e profondo, restavo letteralmente con la bocca aperta. Sono rimasta intrapolata per l’autenticitá della forma. L’essenza della forma, la vedevo e vedevo la forte intensitá di ogni movimento, una lotta constante contra corrente. Il continuo riflesso del dolore e del tuo sforzo sovrumano. Tutto questo mi ripercuteva come un pungiglione. Ho cercato di accettare quello che ho visto, accettarlo dentro di me. Una miscela di immagini che erano reali.

 

Grazie!